L’ECOMUSEO DELLA VALVESTINO ha ottenuto il riconoscimento da Regione Lombardia fin dal 2009 (L.R. n. 13/2007 con Burl straordinario n. 28 del 16/07/2009) che è stato riconfermato con DGR n.XI/1611 del 15 maggio 2019. Insiste sul territorio dei comuni di Magasa e Valvestino nel cuore del Parco Alto Garda Bresciano, tra la sponda lombarda del Lago di Garda, il Lago di alta quota della Val Vestino e il Lago d’Idro.
Lo scopo di questa istituzione è assicurare, con la partecipazione della popolazione, la promozione di un territorio unico nelle sue caratteristiche morfologiche, storiche ed antropologiche, attraverso la tutela e la valorizzazione dei suoi elementi peculiari, come l’ambiente naturale, le tracce della storia del paesaggio, la presenza di manufatti edilizi storici, la promozione ed il recupero dei lavori, delle produzioni e delle tradizioni locali, accompagnandone lo sviluppo.
Il territorio della Valvestino, infatti, vanta la presenza al suo interno di pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e saperi che la popolazione riconosce come parte del proprio patrimonio culturale immateriale. L’Ecomuseo della Valvestino offre nello specifico al suo interno una panoramica dei lavori legati all’acqua con il Mulino ad acqua, la Calchera e la Segheria, un Osservatorio astronomico che valorizza l’unicità del territorio privo di inquinamento luminoso, oltre a tre musei legati all’allevamento del bestiame e alla produzione del formaggio Tombea: Museo del latte, Museo etnografico e Museo Botanico. L’area vanta anche la presenza di alcuni borghi che hanno saputo mantenere nel tempo le proprie tradizioni, soprattutto per quanto riguarda le produzioni tipiche: Armo è caratteristico in quanto ha al suo interno l’antica ed estesa foresta di pini silvestri, nata nel 1900 per volere degli austriaci per la produzione della trementina; Bollone è famoso per la sua tradizione legata alla produzione del carbone; Cima Rest ospita i tipici fienili con il tetto di paglia, il Museo etnografico della Val Vestino e l’Osservatorio astronomico; Turano è sede dell’antica Pieve di San Giovanni Battista e offre la testimonianza dei lavori legati all’acqua con il Mulino ad Acqua e la Segheria Veneziana, mentre Persone si trova all’incrocio nevralgico della rete sentieristica della Val Vestino e ospita il Museo del latte; Moerna è sede del Museo Botanico e offre il punto panoramico da cui si domina tutta la valle. L’Ecomuseo della Valvestino ha in corso progetti per valorizzare le culture tipiche quali il Fagiolo e il Mais della Valvestino che permettono il recupero paesaggistico dei vecchi orti, spesso coltivati su terrazzamenti. Adotta la Mucca è invece l’iniziativa promossa dall’Ecomuseo al fine di far conoscere l’importanza e le tecniche dell’allevamento bovino per la produzione del latte da cui si ricava il tipico formaggio Tombea consentendo nel contempo il mantenimento dei pascoli, elemento peculiare della Valvestino.
Accanto a ogni struttura o punto di interesse è presente un’audioguida cui si accede mediante l’App Visitvalvestino.
Caratteristico e intatto fienile dal tetto in paglia nel borgo di Cima Rest, in comune di Magasa, espone strumenti di lavoro agricolo, artigianale e caseario del recente passato. Il percorso si sviluppa in tre ambienti principali: il fienile al piano superiore, la stalla al piano inferiore e la “casera” al piano terra.
L’ex caseificio turnario della frazione di Moerna, di proprietà del comune di Valvestino, ospita al piano superiore l’esposizione botanica di Don Pietro Porta con le specie vegetali endemiche più rappresentative da lui stesso scoperte e catalogate, mentre al piano terra è stata conservata l’architettura dell’antico caseificio con gli oggetti e gli strumenti originali per la produzione del latte.
Piccolo osservatorio a 1300 mt di quota, di proprietà del comune di Magasa, dove è possibile scrutare le stelle, senza inquinamento atmosferico e luminoso, sia per gli esperti, sia per i neofiti che si avvicinano agli strumenti messi a disposizione dell’Associazione Astrofili di Salò.
Il vecchio mulino di Turano è ancora funzionante e offre la dimostrazione di come un tempo i valligiani macinavano granoturco (formentù), frumento (grà) e orzo (ors) ottenuti con fatica lavorando lungo i pendii della valle. E’ stato recentemente recuperato dalla Comunità Montana dell’Alto Garda Bresciano che ne è proprietaria e ne ha conservato intatte le caratteristiche tipologiche e le attrezzature.
All’antica Segheria Veneziana,il cui funzionamento si basava sul principio del mulino ad acqua, avveniva la segagione di tronchi per ricavarne tavole e travi. L’acqua proviene dal torrente Toscolano tramite una canaletta in legno, e cadendo sopra le pale di una ruota idraulica verticale, trasmette il suo movimento a un sistema biella-manovella. Recentemente restaurata a cura di Ersaf è perfettamente funzionante, con lo scopo di recuperare memorie della storia forestale della Val Vestino.
Il caseificio turnario di Persone è stato costruito nel 1913 dall’Amministrazione austriaca con il contributo degli abitanti ed è rimasto al servizio dei soci sino al 1998 quando, ormai in disuso, è stato acquistato dal Comune. Il caseificio è stato recentemente allestito quale esposizione museale con gli attrezzi autentici utilizzati per la lavorazione e la trasformazione tradizionali del latte.
Serviva a produrre la calce viva cuocendo le pietre calcaree estratte dalle rocce del luogo: era fatta a botte, parzialmente scavata nel terreno e rivestita a secco di altro pietrame con una porticina per accendere ed alimentare il fuoco che doveva durare ininterrottamente e con costanza a 1000 °C per circa otto giorni. E’ situata nell’area umida in Località Bersaglio, luogo di sosta e ristoro per il bestiame quando veniva condotto ai pascoli.
Partendo dalla matrice paesaggistica legata alla storia del lavoro e agli elementi naturali a cui sono collegate le varie attività (acqua, terreno e vegetazione), l’Ecomuseo della Valvestino mette a sistema tutto il patrimonio culturale immateriale e materiale connesso, creando sinergie tra le diverse eccellenze presenti. Per condurre il visitatore alla scoperta della Valvestino, sono stati implementati supporti digitali quali il totem dell’Infopoint #inLombardia e l’App VisitValVestino che fornisce audioguide in ogni punto di interesse, al fine di proporre in modo interattivo percorsi patrimoniali, con offerte culturali e pacchetti turistici in grado di esaltare e far scoprire il territorio nella sua completezza e unicità. Per mettere a sistema il patrimonio, l’Ecomuseo si avvale della popolazione locale che, soprattutto in occasione dell’apertura delle strutture museali, è in grado di far conoscere il territorio e la sua storia così peculiare, tramandando in tal modo conoscenze ed episodi legati ai lavori praticati in Valvestino e creando i necessari collegamenti tra i beni materiali che sono la rappresentazione di quelli immateriali.
L’Ecomuseo della Valvestino valorizza la storia e la cultura permettendo al visitatore di scoprire il territorio immergendosi nel suo patrimonio culturale immateriale visitando i musei, percorrendo i sentieri sulle tracce degli antichi mestieri e godendo del cielo stellato all’Osservatorio.